Trabzon, nota in italiano come Trebisonda, è una città che si trova sulla costa nord-orientale del Mar Nero. È uno dei posti più affascinanti e suggestivi della Turchia.
Da molti considerata, probabilmente, come la più sofisticata tra le città costiere che si affacciano sul Mar Nero.
Fu fondata dai Greci di Mileto intorno al VII secolo a.C. con il nome di Trapezunte. Sotto l’impero romano (dal 64 a.C.), divenne un’importante base navale sul Mar Nero e mantenne l’importanza dei suoi mercati sotto il dominio dell’Impero Romano d’Oriente.
Dopo la quarta crociata, dal 1204 fino al 1461, divenne la capitale dell’Impero di Trebisonda, un piccolo Stato creato da Alessio Comneno. Poi venne conquistata dall’Impero Ottomano. Come per la maggior parte delle città passate sotto il dominio ottomano, le chiese furono trasformate in moschee, perdendo, così, gran parte del loro fascino e prestigio.
Durante i primi decenni del XX secolo, Trabzon fu una delle tante città colpite durante il tragico genocidio armeno ad opera dei Turchi.
Le attrazioni della città
Cosa visitare se ci capita di essere a Trabzon?
Sicuramente tra le principali attrazioni della città ci sono è di rigore visitare l’incantevole chiesa medievale di Aya Sofya, il monastero bizantino della vicina Sümela, la bellissima e vivacissima piazza principale di Atatürk Alanı (nota anche come Meydan Parkı, ovvero la piazza del Parco), sita a est e cuore pulsante della città, piena di ristoranti tipici e caffè, affollata da turisti, abitanti del luogo e dai dolmuş, i caratteristici mini bus che sfrecciano come bighe in corsa.
Altro vanto della città è la squadra di calcio, la Trabzonspor, una delle squadre più importanti del campionato turco.
Molto interessante è il porto di Trabzon, il più attivo della parte orientale del Mar Nero, con un traffico commerciale in partenza per la Georgia, l’Armenia, l’Iran e caratterizzato dalle sinuose stradine con i tipici bazar (mercatini turchi).
Altro luogo che merita di essere visitato è Ortahisar, un pittoresco e antico quartiere, a ovest del centro cittadino.
Come già accennato, impossibile non visitare la chiesa di Aya Sofia (Santa Sofia) costruita intorno al 1200, a tre navate. Ha subito diverse trasformazioni durante i secoli. Nel XIII secolo, infatti, venne trasformata nell’attuale edificio a cupola e nel primo XVII secolo venne convertita in moschea. L’interno dell’edificio presenta numerosi affreschi con scene tratte dal Nuovo e Vecchio Testamento, veri e propri capolavori dell’arte bizantina che, però, sono stati coperti di intonaco alla fine dell’Ottocento. Fortunatamente, intorno agli anni ’60, questi affreschi sono stati restaurati, quando la chiesa venne trasformata in museo.
L’intrigante Monastero di Sümela (Sümela Manastırı) è situato su un dirupo a strapiombo sulla valle dell’Altindere, a circa 1200 metri di altitudine, nella regione di Maçka, sempre nella provincia di Trebisonda. Secondo le fonti storiche, il monastero sarebbe stato fondato intorno al 386, sotto il regno dell’imperatore Teodosio I, grazie a due eremiti, Barnabas e Sophronus che, avendo trovato un’icona della Vergine Maria nelle grotte della montagna, decisero di erigere un monastero in suo onore. Il nome Sümela, deriverebbe da melas, scuro o nero, in greco, forse a causa della colorazione del picco roccioso, o probabilmente risalirebbe all’immagine della Vergine che poteva essere di carnagione scura o nera.
Durante i secoli il monastero è spesso andato in rovina e più volte ricostruito. Pare che la prima ricostruzione sia stata voluta dal generale Belisario sotto richiesta dell’imperatore Giustiniano. Ebbe il suo massimo periodo di splendore sotto il regno di Alessio Comneno e di suo figlio Manuele. Dopo l’occupazione ottomana, comunque, il sultano Maometto II, ordinò di proteggere il monastero.
Fino al XIX secolo, è stato sia meta di pellegrinaggio sia meta turistica. Subì una breve occupazione russa intorno ai primi decenni del ‘900, poi fu abbandonato per diversi anni.
Dopo un lunghissimo periodo di restauro è stato riaperto al pubblico, sebbene ci siano ancora dei lavori in corso. Dal 2000, inoltre, è stato inserito dalla Turchia nella lista provvisoria dei candidati alla Lista del Patrimonio dell’Umanità Unesco, anche se non risultino, pare, ancora iniziative concrete nella preparazione di un dossier ben accurato.
Ci auguriamo che presto possa essere un altro sito protetto dall’Unesco perché è davvero una delle tante meraviglie al mondo e merita un adeguato riconoscimento.
Cosa mangiare a Trabzon?
Se vi capita di andare a Trabzon e fare colazione nei pressi di Aya Sofya, vale la pena gustare il tipico Kuymak peyniri, una fonduta di formaggi e burro da mangiare col pane.
Altri tipici piatti di Trabzon sono gli Hamsi, ovvero le acciughe fritte, o il Pide, una sorta di focaccia dalla forma quasi sempre allungata, e farcita in tanti modi; le gustose Köfte, piccole polpette di carne, solitamente servite assieme a d una çorba, una minestra come antipasto, magari accompagnate dal tradizionale çay (tè servito nei caratteristici bicchierini) o, se preferite l’alcool, da un bicchiere di rakı, acquavite a base di mais, o patate, oppure uva o prugne, aromatizzata con anice e menta.
Quindi buon viaggio e …afiyet olsun!