Cinque anni di interventi, durante i quali è rimasta chiusa, 21 milioni di euro investiti e finalmente la Basilica Palladiana, il capolavoro dell’architettura pubblica di Palladio, è pronto a ridiventare punto di riferimento non solo per i turisti ma per i vicentini che hanno sempre vissuto questo loro monumento come fulcro della vita cittadina.
Va detto che la campagna di restauro, promossa dal Comune e finanziata quasi integralmente dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona, non si è limitata alla magnifica livrea esterna dell’edificio, ovvero a quel meraviglioso rivestimento in pietra bianca inventato da Palladio per dare nuova veste al medievale Palazzo della Ragione, ma ha coinvolto anche le strutture preesistenti alla “invenzione” palladiana, liberandole dagli effetti dei numerosi interventi succedutesi nei secoli. Compreso quello del 1948, all’indomani della secondo conflitto mondiale, quando il celeberrimo tetto a carena di nave rovesciata, ricoperto da lastre di rame, disintegrato dalla caduta di una bomba venne ricostruito ricorrendo non al legno, com’era in origine ma al cemento armato. Scelta infelice, anche se comprensibilmente dettata dalle urgenze di quel momento storico.
I lavori, coordinati dal professor Eugenio Vassallo dell’Università di Venezia, hanno coinvolto tutto lo storico complesso, compreso il tetto ricostruito com’era in origine, con strutture lignee appoggiate sui possenti muri in mattoni. Questi, ripuliti hanno ritrovato i colori caldi che secoli di polvere avevano offuscato e, con i legni del meraviglioso tetto-soffitto offrono un colpo d’occhio davvero suggestivo. Oltre agli interventi di risanamento, restauro, pulitura, la complessa Campagna di restauro consente anche di fruire dell’edificio secondo le norme e le necessità contemporanee, impiantistica compresa, a partire dalla climatizzazione prima inesistente e dall’illuminazione interna ed esterna, entrambe studiate secondo criteri innovativi di valorizzazione dell’edificio. Per l’illuminazione esterna (un impianto di illuminotecnica a basso impatto ambientale, donato alla città dal gruppo Gemmo che ne ha curato progettazione e realizzazione) è stato scelto un lieve “chiaro di luna” che dona una immagine fiabesca allo straordinario edificio palladiano. L’edificio, all’interno e all’esterno, è inoltre monitorato da telecamere che confluiscono in una centrale di sicurezza.
Ascensori e nuove scale consentono inoltre di godere di tutte le porzioni dell’edificio, compreso l’elegante loggiato che circonda il Palazzo della Ragione e l’incredibile terrazza che sovrasta la struttura palladiana a livello del tetto in rame e da cui si gode una superba vista sulla città e sui colli che la circondano. Per l’uso espositivo della Basilica e in generale a servizio del pubblico che certo la affollerà nella sua ritrovata funzione di cuore vivo della città, in un cortile interno adiacente sono state ricavati servizi indispensabili prima inesistenti, dai bagni al guardaroba, al book shop alla biglietteria, ad un punto accoglienza in grado di affrontare anche i grandi numeri che sono attesi per la mostra inaugurale “Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure” curata da Marco Goldin, ma anche le successive attività pubbliche della Basilica. Aspetto molto importante, per la prima volta la Basilica, in tutte le sue parti, è accessibile ai disabili grazie ad un ampio, comodo ascensore.