Innsbruck magica cartolina di Natale, con le tue strade di acciotolato e i balconi in ferro battuto! Circondata e quasi protetta dal solido abbraccio delle montagne, in questi giorni di Avvento, regali fascino e calore a chiunque si accinga a visitarti.
Il palazzo di Hofburg
E dunque io inizio e mi dirigo subito a Hofburg e cioè al palazzo imperiale, residenza estiva dell’Impero Austro-ungarico che, assieme alla Hofburg di Vienna, fu una delle due uniche residenze imperiali in Austria. So che in queste stanze maestose, dai soffitti alti
e dagli arredi sfarzosi, passeggiò, magari in un pomeriggio d’inverno come questo, una delle protagoniste della storia da me più amate: la principessa Sissi, che qui si recava per cercare sollievo rispetto alla rigida etichetta e agli impietosi pettegolezzi della corte di Vienna.
Questo palazzo imperiale ha un’origine molto antica, risale addirittura all’età medievale in cui furono erette le mura della città e, da lì, fu annesso il castello. L’arciduca Sigismondo d’Austria, conte del Tirolo, commissionò la prima struttura dell’edificio che fu, poi, ampliata da Massimiliano I. Infine Maria Teresa (sì, proprio la madre di Maria Antonietta, quella ghigliottinata dal popolo francese…) ristrutturò il castello in stile roccocò, su modello della residenza viennese.
Il Goldenes Dachl
Passo poi a visitare il simbolo per eccellenza di Innsbruck e cioè il Goldenes Dachl o tettuccio d’oro, costruito dall’imperatore Massimiliano I nella vecchia residenza dell’arciduca Federico IV. Fu realizzato principalmente per due motivi: in occasione delle sue seconde nozze con la nobildonna italiana Bianca Maria Sforza, e per dimostrare al popolo che, come imperatore, non aveva difficoltà economiche, anzi!Per la realizzazione di questo tetto, infatti, vennero utilizzate ben 2.657 tegole di bronzo placate d’oro.
All’interno del palazzo si trova il Museo del Tettuccio d’ Oro, dove si racconta la storia e la vita di Massimiliano I. Ancora una volta il salto nella storia non solo è obbligatorio ma quasi… istantaneo , si viene infatti subito catapultati fra le vicende di questo imperatore asburgico straziato dalla perdita della prima moglie, Maria di Borgogna, deceduta a causa di una caduta da cavallo.
Egli sposò, in seconde nozze, la già citata Bianca Maria Sforza, ma la giovane donna non ebbe davvero un’esistenza felice, seppur al fianco del rampollo d’Austria. Si dice, infatti, che fu un matrimonio d’interesse e, più precisamente, l’interesse dello zio di Bianca Maria, Ludovico il Moro, per i territori dell’Italia settentrionale.
Anche l’inizio della loro vita coniugale non avvenne certo sotto i migliori auspici perché il matrimonio fu celebrato a Milano dalla sposa e… in assenza dell’imperatore. In seguito si narra ancora che Massimiliano I fosse ancora innamorato dell’indimenticata prima moglie, Maria di Borgogna, e che tenesse lontana la seconda, Bianca Maria, che si logorava anche per il fatto di non poter avere figli.
La sposa soffrì molto di questa situazione, negli anni si ammalò gravemente e morì a Innsbruck dove fu sepolta. Sorte migliore non ebbe il marito che, alcuni anni dopo, morì al ritorno di un viaggio ad Augsburg (Augusta). Morì a Wels (Alta Austria) e fu seppellito a Wiener Neustadt, sua città natale, e non nella celebre Hofkirche (Chiesa di Corte) che aveva fatto costruire egli stesso, perché alcune settimane prima fu rifiutato dalla città di Innsbruck.
Swarovski e labirinti
Dopo la storia mi concedo un po’ di relax e vado a cercare qualche luccichio del prossimo Natale a Wattens, patria della celebre manifattura Swarovski. Qui ci sono la fabbrica vera e propria e i Mondi di Cristallo, una struttura progettata dall’artista multimediale André Haller in occasione del centenario della fondazione dell’azienda. Quella che è una via di mezzo tra un museo e un parco a tema attira gente da tutto il mondo con quasi 700 000 presenze all’anno.
Quello che ho davanti sono circa duemila metri quadrati di labirinti sotterranei, divisi a loro volta in quattordici Camere delle Meraviglie, stanze in cui visitare i diversi volti dell’interpretazione artistica con cui può essere sfaccettato un cristallo. Al loro interno ci sono dipinti, sculture e installazioni importanti, tra cui pezzi di Andy Warhol, Salvador Dalì, Keith Haring, Jim Withing, Brian Eno. E poi, ancora, animali, creature magiche e altre terrificanti, farfalle, teschi, fate, popolano questo mondo sfavillante che si sviluppa nella pancia di un gigante, realizzata all’interno di una collina.
Non può mancare lo store dei Swarovski dove i miei occhi vengono abbagliati da gioielli, abiti, persino scarpe fatte di cristalli. Vorrei poter portare via tutto per ricreare la magica atmosfera del Natale a casa mia ogni giorno dell’anno, ma mi accontento di un braccialetto e della fotografia, come ricordo, di un enorme Pavone realizzato con non so quanti milioni di cristalli diversi. In realtà, per come è fatto, è quasi economico. Cosa volete che siano 15 000 euro per averlo?