In autunno Sperling & Kupfer pubblicherà in Italia Full Dark, No Stars, l’ultima fatica letteraria di Stephen King. La traduzione è stata affidata a Roberto Bui – uno degli scrittori che compongono il gruppo Wu Ming (nella fattispecie lui è Wu Ming 1) – che prende così il posto di Tullio Dobner, storico traduttore di King. La notizia si esaurirebbe qui, ma c’è altro anzi, il bello – anche se, a dire il vero, di bello c’è ben poco – arriva proprio ora.
Il suo nome è Roberto Bui, ma chiamatelo Wu Ming 1
Roberto Bui non è un autore come tanti: forse per l’esperienza coi Wu Ming oppure per una sua particolare e ammirevole attitudine al confronto si è cacciato in un bel pasticcio. Ha involontariamente scatenare una vera e propria rissa telematica. Come? Molto semplicemente Bui ha aperto una discussione pubblica su aNobii (un social network dedicato ai libri e agli appassionati di letteratura) per annunciare il suo nuovo incarico ai fan di King. Da vero appassionato kinghiano – forse un po’ ingenuamente – ha cercato prima di tutto di stabilire un rapporto con gli altri ammiratori di King. Perché? Semplice: Bui capiva bene quanto fosse difficile per un lettore di Stephen King abituato alle traduzioni di Dobner accettare questo cambiamento. Infatti Bui chiede per sé la presunzione di innocenza («giudicatemi dal risultato» dice ai fan di King), fiducia (elenca con cura le “prove” della sua devozione al maestro del brivido di Portland) e si dichiara disponibile al confronto. Ironia della sorte, in cambio riceve una reazione talmente assurda e violenta che non avrebbe sfigurato in un libro di King…
Scoppia la guerra (preventiva) sulla traduzione
Inizialmente i commentatori si sono mantenuti neutrali: qualcuno augurava buon lavoro a Bui, qualcuno lo bacchettava per quello che considerava un «tentativo di arruffianarsi gli anobiani» il tutto rimaneva comunque su toni civili. Poi sono comparse le prime insinuazioni sul come Bui avesse ottenuto il posto di Dobner (che, sostenevano i maligni, faceva gola perché – considerata la frequenza con cui sforna romanzi King – assicurava nel tempo una notevole rendita), sono seguite a ruota improbabili petizioni per ridare il lavoro a Dobner, poi l’accusa nemmeno tanto velata a Bui di voler screditare il lavoro del suo predecessore: insomma la discussione è degenerata. Gli utenti hanno cominciato a litigare tra loro per motivi assurdi. Bui ha tentato pazientemente di riportare la calma: ha risposto a ogni domanda, ribattuto a ogni critica senza mai perde le staffe. Questo suo tentativo di avvicinare i lettori di King, man mano che la discussione si sviluppava, si faceva sempre più commuovente. C’era un’incomprensione diffusa di fondo che rendeva qualsiasi chiarimento inutile: Wu Ming 1 brancolava nel buio ed è stato costretto a chiudere la discussione.
Il conflitto si estende
Ma la polemica non finisce qui, si diffonde in rete e diventa oggetto di riflessione: un traduttore propone di aprire la propria “bottega di artigiano” a curiosi e appassionati, vuole discutere con loro gli sviluppi del lavoro, insomma vuole renderli partecipi di una cosa che interessa molti e in risposta ottiene solo una gazzarra da osteria. Il gusto per la polemica e la ricerca della rissa verbale a tutti i costi (questo aspetto della vicenda è stato sviscerato in maniera molto interessante dalla scrittrice romana Lara Manni che parla, in riferimento ad alcuni interventi, di vero e proprio bullismo) hanno vinto su qualsiasi buonsenso. Il coraggioso e ammirevole Bui, dal canto suo, sembrerebbe volerci riprovare con altre modalità su Giap!, il blog dei Wu Ming. Resta l’amarezza per un’occasione di confronto tra lettori e scrittori (in questo caso traduttori) andata persa per motivi veramente stupidi. Buon lavoro a Bui, siamo certi che le persone serie la giudicheremo dal risultato.
21 commenti
Stai pur sicuro che i Wu MIng non fanno NIENTE con ingenuità :-) Sicuramente questa reazione l’aveva messa in conto, ha mantenuto una calma olimpica e ci ha fatto un figurone, a prescindere. Qui non conta il risultato del confronto, conta il tentativo, il fatto di averlo aperto, di avere dato la disponibilità. Adesso WM1 ne esce in modo molto cool, e di questa cosa si è parlato in giro per la rete. Fare marketing senza farlo, insomma.
The Mule, io non sono un’esperta di marketing: però a me non sembra affatto che l’operazione di Wu Ming 1 sia stata fatta per farsi pubblicità. Per il semplice motivo che non ne ha bisogno. Il fatto che uno scrittore del collettivo che per anni ha recensito in modo eccellente King finisca col tradurlo è di per sè un evento, nè ha bisogno di marketing alcuno.
Per me questo non è essere cool: è essere seri.
The Mule, forse sarò un ingenuo io, ma la tua interpretazione dei fatti mi sembra un po’ dietrologica. Sinceramente mi pare che WM1 si sia comportato in coerenza con la “filosofia” della condivisione propria del gruppo di scrittori Wu Ming (esemplare, in questo senso, il “livello 2” di “Manituana” http://www.manituana.com/ ). In effetti non vedo che bisogno ci sia di architettare una strategia di marketing del genere, ma forse a me sfuggono certi meccanismi occulti ;-) Ad ogni modo credo che la “morale della favola” resti immutata: giudichiamo il lavoro di Bui e non perdiamoci nei processi alle intenzioni. A me comunque avrebbe fatto piacere “curiosare” (per quanto possibile) mentre traduceva King, non so a voi…
Ullallà, temo di essermi spiegato male. Penso che WM1 abbia fatto benissimo a comportarsi in quel modo, intendevo solo dire che sicuramente tra le varie opzioni aveva previsto anche questa, quella della reazione isterica (i Wu Ming sono tutto fuorché ingenui o novellini della rete), e l’ha affrontata uscendone benissimo. Senza volere fare del marketing, alla fine ha ottenuto comunque un effetto positivo anche su quel piano.
Sì, su questo ti do ragione: l’effetto di questa iniziativa sull’immagine di WM1 è sicuramente positivo e non poteva essere altrimenti dato che si è comportato con la massima correttezza. Quindi, secondo me, lui ne esce benissimo poi. Per quanto riguarda il “marketing involontario” di WM1 non saprei che dire. Non mi pare rientri nelle consuete strategie di marketing di Sperling & Kupfer (non che io sia un esperto, intendiamoci…) e non credo che un editore di questo calibro non controlli minuziosamente questo aspetto della propria produzione. Vedremo con le classifiche di vendita se WM1 ha dato una mano ai ragazzi del marketing di S&K per vendere Stephen King ;-)
In realtà questo post è davvero molto impreciso: innanzitutto nessuna petizione pro Tullio Dobner (solo iun un’altra discussione aNobiiana un accenno di due utenti più che altro per esprimere solidarietà e simpatia al traduttore uscente, nulla più); è stato lo stesso Bui, abile conoscitore delle dinamiche dei forum a fomentare la polemica attizzando gli animi, atteggiandosi a vittima di flamers (ma essendo lui stesso il primo flamer) e parlando a più riprese di “post livorosi” a coloro che esprimevano rammarico per la mancata traduzione dobneriana o che dichiaravano come presa di posizione verso la Sperling & Kupfer (e non verso Bui in quanto scrittore e traduttore!) di approfittare del cambio ditraduttore per leggere la raccolta in lingua originale.
Wu Ming1 ha solo messo le mani avanti. Ha dato fastidio il suo piombatre come un rapace nel gruppo aNobiiano non appena Dobner aveva annunciato di non essere lui a tradurre il prossimo King; Wu Ming 1 non ha avuto (o l’ha avuta?) la sensibilità e /o l’accortezza di sorvolare su certe esternazioni un po’ sopra le righe (in fondo è lui l’esperto del web, no?)e passare oltre, anzi, da traduttore ha apertamente criticato una scelta stilistica del suo collega e per questo è stato ritenuto “poco fine” e poco attento alla deontologia professionale (nel gruppo aNobiiano, sia chiaro, non era in qualità di critico, ma di traduttore e mai si è letta nel gruppo, nelle discussioni aperte da Dobner una critica UNA verso la traduzione di un collega!).
Purtroppo nei forum si creano simpatie e antipatie come nella vita e qualche utente che aveva macigni da levarsi dalle scarpine ha approfittato della polemica per dire inopportunamente e stupidamente la sua contro altri utenti, da qui la presunta “rissa” telematica, che però nulla aveva a che fare con Bui.
Non credo che Bui sia stato corretto, al contrario è stato molto scaltro e arrogante: lui deus ex machina venuto a tranquillizzare i fedeli lettori sulle sorti di King! Lui che avrebbe dato, col suo nome risalto all’opera King, quando è il contrario, se mai…
Bui non ha saputo gestire la discussione e se la sua è ritenuta correttezza, beh, io mi dissocio, e non sono poi così convinta che la sua iniziativa abbia riscontrato il plauso di cui qui si scrive.
“Poi sono comparse le prime insinuazioni sul come Bui avesse ottenuto il posto di Dobner (che, sostenevano i maligni, faceva gola perché – considerata la frequenza con cui sforna romanzi King – assicurava nel tempo una notevole rendita), sono seguite a ruota improbabili petizioni per ridare il lavoro a Dobner, poi l’accusa nemmeno tanto velata a Bui di voler screditare il lavoro del suo predecessore: insomma la discussione è degenerata.”
Naturalmente mi piacerebbe che quanto scritto venisse “provato”, in fondo è nero su bianco su aNobii. Per me è solo una fantasiosa e rocambolesca interpretazione faziosissima di come sono andate le cose, ma tant’è!
Scusate il disturbo, buon sempre :)
Per la signora Manni: essere un fedele lettore, nonché un acuto critico (giusto due o tre recensioni comunque) dei romanzi di King non vuol dire necessariamente essere un abile interprete del sentire e del lessico kinghiano.
Sarebbe stato più interessante un suo saggio sulla weltanschauung kinghiana invece della traduzione di Full Dark No Stars, dove, da traduttore dovrà mettere da parte il suo ego e “annullare” la sua personalità di scrittore per lasciar spazio e servire il Re :)
A parte queste considerazioni sono CERTA che Roberto Bui, al pari di TUTTI i traduttori che si sono cimentati con King farà un ottimo lavoro… tanto quello che sbaglierà e che non piacerà i fedeli lettori lo attribuiranno al povero Dobner, come fin’ora è siccesso ;)
Cara Vittoria,
grazie per i tuoi commenti mossi – come è ovvio – da una sincera e ammirevole passione per il lavoro di King e per l’affetto che nutri nei confronti di Dobner. Rispetto quel che dici, ma non lo condivido: con questo non intendo dire che la mia opinione valga di più della tua, sia chiaro. Posso rispondere alla tua richiesta di provare le affermazioni di quella che definisci una “fantasiosa e rocambolesca interpretazione faziosissima di come sono andate le cose” molto facilmente attingendo proprio ad aNobii. Della famigerata petizione (è vero comunque quel che dici, poi la proposta di “petizione” non ha avuto seguito) parla ✿Bobbi✿ nel suo commento alla discussione datato 17 maggio 2010. Ti invito anche a rileggere l’intervento di Frafralom sempre del 17 maggio 2010, lo stesso utente – il giorno successivo – scrive: “non è che per caso la pagano anche per screditare il lavoro altrui oltre che per tradurre il libro?”. Sul resto della discussione anobiana, per completezza di cronaca, riporto l’indirizzo cosicché chiunque possa valutare autonomamente: http://www.anobii.com/forum_thread?topicId=1291217#new_thread
Io ho letto e interpretato quel che è successo nella modo più imparziale possibile (non ho alcun interesse a schierarmi da una parte o dall’altra, il mio unico interesse è raccontare i fatti), sono felice di poter integrare il mio resoconto personale col tuo che – mi pare di capire – lo contraddice completamente. Grazie ancora per il tuo contributo e a presto.
Per quanto mi riguarda ritengo piuttosto assurdo continuare a parlare di un thread trasformatosi poi in flame, non certo a causa di pochi utenti “riottosi per scelta”.
La discussione si è infiammata da entrambe le parti,quando il suo creatore-mantenendo la calma come mi sembra ovvio,data la sua posizione di primus inter pares,o comunque di una persona che deve(o vuole)autopromuovere il proprio lavoro-ha iniziato a rispondere a domande di carattere tecnico portandole sul piano dell’offesa personale a lui medesimo.
Di qui in poi il discorso è degenerato in litigata infantile e spocchiosa e nemmeno il signor Bui è riuscito a calmare le acque ed ha quindi deciso di chiudere il topic.
Da parte mia ho sinceramente augurato buon lavoro a Wu Ming 1,in quanto King è il mio scrittore preferito ed auguro a me stessa di leggerlo sempre in versioni che mi appassionino(cosa che purtroppo non è accaduta con “L’Acchiappasogni”,per esempio”).
Francamente ciò che non mi è andato proprio giù è la scelta di cambio traduttore della Sperling&Kupfer,la reputo insensata e potenzialmente dannosa,in quanto Dobner,dopo ben 28 anni di onorata carriera di traduzione ed immedesimazione negli scritti di King,avrebbe dovuto-sempre secondo me-continuare.Per me King ha la voce di Dobner.
Non intendo “giudicare”il lavoro di Wu Ming 1,non ne ho la competenza,semplicemente spero che il suo modo di tradurre mi faccia sentire”a casa”nelle storie di King.
Mi sembra lecito e per niente polemico da parte mia.
E comunque,ribadisco,un flame si crea per molti motivi,tanti quanti sono gli utenti postanti ed i loro pareri discordanti,perciò lasciamo stare le difese ad oltranza e le beatificazioni delle vittime.
L’unico ad aver fatto le tristi spese di quel thread è purtroppo il gruppo aNobiiano dedicato a King:a molti di noi è passata la voglia di postare.
Peccato,speriamo che il tempo,e l’uscita di Full Dark No Stars siano medici,e forieri di nuove scintille di comunicazione.
Cara Vayolet,
io non trovo assurdo continuare a parlare di un thread trasformatosi poi in flame, più che altro lo trovo poco utile. Se c’è ancora voglia di confrontarsi su questa cosa perché tacere? Sarebbe strano per un sito come Medeaonline che vuole fare riflettere e discutere la gente non permetterglielo. Io non beatifico e non condanno nessuno – non avrei alcun titolo o interessa a fare una cosa simile ;) -, mi limito a riportare i fatti per come li ho letti e allargo a voi lettori le mie riflessioni sull’accaduto. Anche se non sono un kinghiano doc sono un appassionato lettore e capisco bene il tuo disappunto. A essere sincero mi fa anche molto piacere vedere tanto attaccamento nei confronti di uno scrittore. L’unico consiglio che ci tengo a ribadire è quello di giudicare semplicemente il lavoro di Bui e di continuare su aNobii ad animare il gruppo degli appassionati di King. Forse molti commentatori (ma questo vale un po’ per tutti i blog e i siti che frequento) dovrebbero contenersi un po’ di più e rispettare di più i propri interlocutori. Non è difficile sai, è questione di abitudine :) Procurati quando uscirà una copia di “Full Dark No Stars” (prendila in biblioteca o fattela prestare da un amico se desideri dissociarti dalla scelta di S&K) e leggiti l’ultimo romanzo di King. L’invito che faccio a te e a tutti gli anobiani e i lettori amanti di King è quello di dirci a lettura finita, onestamente, cosa ne pensate del nuovo traduttore. Qui, se volete, troverete spazio a una sola condizione: la maleducazione non è tollerata (leggi, se vuoi, le regole sui commenti nel Colophon http://www.medeaonline.net/?page_id=339).
Grazie e a presto!
Andrea,è esattamente quello che mi sono ripromessa di fare(e manterrò:),fermo restando che non voglio e non posso dare giudizi tecnici,ma semplicemente dire che cosa provo confrontando il testo originale con la traduzione di Bui,e-sì l’ammetto è una venerazione(maturata fin da ragazzina) la mia:)-pensando a come sarebbe stata alla Dobner.
Faccio così anche con le poesie ed i testi di canzoni,per rendermi conto di quanto differiscano,anche su una parola appena passibile di sinonimo,le interpretazioni individuali dei singoli traduttori.
Mi dispiace non aver più voglia di partecipare al gruppo aNobiiano,ma mi sono come svuotataquando quella discussione è diventata un alibi per lo sfogo di autostime ipertrofiche e ripicche da primedonne.
Sono certa non fosse passato neanche per la testa a Wu Ming di dare il laad un simile putiferio,perciò io avrei chiuso,una volta resami conto che avevo mancato l’obiettivo:presentarmi e-presumo-socializzarecon i lettori per i quali traduco.
Magari mi tornerà perché…nella corte del re è facile entrare ma in pratica impossibile uscire:)
Si impara dagli errori e io sono certo che tanti sinceri ed educati appassionati di King come te sapranno “invertire la rotta” del gruppo dedicato a King su aNobii. Bene, allora aspettiamo di sapere il tuo parere sul lavoro di Bui. Che altro aggiungere: lunga vita al re! :-)
Caro Andrea,
Ti ringrazio per la cortese risposta, per la disponibilità e per aver comunque anmmesso che i punti di vista cambiano a seconda delle prospettive :)
Tuttavia, mi permetto di puntualizzare, senza alcun intento polemico, che non hai dimostrato una tua affermazione che, a mio avviso è al contrario lampante esempio di una visione personalissima dell’accaduto, ma ben vengano le prese di posizioni, purché non mascherate da dichiarazioni di imparzialità…i link di riferimento :).
Cito dal resoconto che hai fatto nel tuo articolo per spiegare cosa intendo:
“Poi sono comparse le prime insinuazioni sul come Bui avesse ottenuto il posto di Dobner (che, sostenevano i maligni, faceva gola perché – considerata la frequenza con cui sforna romanzi King – assicurava nel tempo una notevole rendita)”
A mio avviso, infatti, vocaboli come “insinuazioni” o la frase “che sostenevano i maligni”…, riferita, tra l’altro a un’affermazione MAI scritta e/o insinuata da alcuno ma inventata di sana pianta, oltre a classificare volutamente l’utenza in buoni e cattivi, anzi “maligni” è quanto di più lontano possa esistere da quello che mi hai gentilmente risposto: “Io ho letto e interpretato quel che è successo nella modo più imparziale possibile (non ho alcun interesse a schierarmi da una parte o dall’altra, il mio unico interesse è raccontare i fatti)”
Hai giustamente infine, scritto:
“A lettura finita dirci cosa ne pensate del nuovo traduttore…”
Mi permetto di commentare ^^: a lettura finita IO potrò SOLO dire cosa penso delle novelle di KING!
E non vorrei che l’ultimo lavoro di Stephen King diventasse, come sta succedendo grazie all’intromissione forzosa di Bui, una vetrina per “magnificare” e sponsorizzare la persona di Roberto Bui e di conseguenza Roberto Bui scrittore e indirettamente il suo collettivo, e mettere in secondo piano il REale protagonista delle nostre letture e del nostro interesse di fedeli lettori, STEPHEN KING!
In veste di traduttore, anzi nel ruolo di BRAVO traduttore quale sembra essere, Bui DEVE scomparire e farsi tramite “fedele” (sempre nel merito di quelle che sono le teorie sulla traduzione e che mi auguro quelli che discettano di traduzioni e traduttori conoscano) a quanto ha il compito di tradurre, di essere il più possibile tramite della “voce” di Stephen King, che è quella che voglio leggere e che mi interessa.
CHI potrà “giudicare il lavoro di Bui?
Sicuramente chi ha competenze specifiche della lingua e dello slang americano e che avrà avuto la possibilità e la capacità di leggere Full Dark, No Stars in lingua originale.
Il “lettore comune” dovrà andare a “naso”, potrà solo dire se… ha ritrovato nel ritmo e nello stile delle novelle lo Stephen King che ama, se King l’ha “CHIAMATO a casa” anche stavolta ;)
Un “confronto” per un profano che volesse cimentarvisi sarebbe possibile SOLTANTO con un’altra copia della raccolta tradotta da qualcun altro, come è stato possibile fare ad es. per Le Notti di Salem e qualche altro scritto.
Ma questo è impossibile, quindi bisogna per forza di cose fidarsi di Bui e incrociare le dita per il prodotto che sfornerà, che sia il migliore, con tutto l’augurio del mondo… non per Bui e per le sue sorti, ma per chi leggerà King tradotto :)
Altro “piccolo particolare” che non è stato messo in evidenza e che dimostra che FORSE la volontà di dialogo di Bui con i fedeli lettori su un lavoro che ancora doveva intraprendere è stata solo una scaltra, ragionata autopromozione: sul sito della Sperling & Kupfer NON sono citati i traduttori dei libri stranieri, cosa che è anche fuorilegge, essendo l’opera tradotta protetta dalle leggi sul diritto d’autore e pertanto è obbligatorio citare i traduttori (o sbaglio?)…
In parole povere, nessuno, salvo comunicato ufficiale Sperling & Kupfer (che fino ad oggi di King non ha speso una parola o un rigo neanche quaando l’ha pubblicato in anteprima mondiale per ben due volte, fidandosi del passaparola on line), sino al momento della pubblicazione di FDNS avrebbe saputo CHI dava stavolta la voce al RE…
Cara Vittoria,
prendo atto di quanto dici e mi rimetto alla pazienza di chi vorrà verificare quale delle due versioni dei fatti – la mia o la tua – sia più fedele alla realtà (ecco il link della discussione anobiana: http://www.anobii.com/forum_thread?topicId=1291217#new_thread).
Mi permetto solo di precisare che col termine “maligni” non intendevo dare dei “cattivi” agli anobiani che criticavano Bui.
Probabilmente mi sono espresso male, ho usato quel termine semplicemente per indicare alcuni utenti intervenuti nella discussione che sono stati (a mio avviso) autori di allusioni maligne (Perdona la pedanteria, ma in questo caso mi sembra indispensabile, cito dal Devoto Oli: “maligno: part. Che dà prova, abitualmente od occasionalmente, di uno spirito di contraddizione acuto e risentito, esercitato in critiche malevoli o sleali, più o meno coperte”) nei confronti di Bui.
Se queste malignità siano state ispirata dalla cattiveria o da altro, francamente non mi interessa: non condivido atteggiamenti simili, ma non pretendo certo che tutti la pensino come me. Non posso però evitare di definire “maligni” gli autori di quelle che, perlomeno a me, sono sembrate “critiche e allusioni maligne”.
Anche se, a quanto capisco la ritieni impraticabile, ribadisco la mia proposta – che è allargata a chiunque voglia intervenire – a lettura finita, se vorrai potrai dirmi cosa ne pensi della traduzione di Bui. Naturalmente, come fai notare, per un lettore che non è in grado leggere l’originale inglese e non ha un altra versione tradotta come metro di paragone sarà difficile valutare con precisione la qualità del lavoro di Bui. L’unico parametro di riferimento sono le traduzioni precedenti di King. Io però penso che, i kinghiano agguerriti come te, sentano “a orecchio” una traduzione che renda appieno la voce del Re da una traduzione inefficace. A giudicare dalla devozione che dimostri (e dimostrano i kunghiani) verso King non credo di sbagliare, quindi se vorrai dirci la tua sappi che qui troverai spazio.
Se invece preferisci dirmi cosa pensi di FDNS senza pronunciarti sul lavoro di Bui vorrà dire che avremo solo il tuo parere sull’ultimo libro di FDNS: per me è comunque importante.
Riguardo alla presunta auto promozione di Bui, sei proprio così sicura che gli serva promuoversi come traduttore?
Bui è uno scrittore piuttosto affermato e un intellettuale conosciuto e stimato, io non penso proprio gli serva pubblicità di questo genere, ma forse mi sbaglio.
Riguardo alla politica di S&K sui traduttori di King in effetti sembra piuttosto strana anche a me.
Ti ringrazio anche per il tuo contributo, a presto.
Ho una sola raccomandazione da fare: leggete King in versione italiana, leggete il King di Bui come avete fatto per tanti anni leggendolo nella mia interpretazione. Leggetelo e basta. Non esistono traduzioni fedeli o infedeli, esistono rivisitazioni letterarie e nessuno ha il diritto di decretare che una sia migliore o peggiore di un’altra. Saranno diverse, ma, l’ho sostenuto allo sfinimento, un traduttore deve metterci del suo, se no viene fuori un elenco della spesa.
La memoria storica sta diventando un surplus per pochi accaniti ricercatori, quando dovrebbe essere il fondamento della conoscenza. Anche nel minimalismo del nostro settore e del nostro lavoro. Ho sempre sostenuto che tradurre per un traduttore è un singolo, personale, modo di leggere l’originale. Non esiste una traduzione oggettiva,è una contraddizione in termini.
Dunque, ora viene una nuova soggettività e la si prenda in quanto tale.
Tutto il resto è fuffa.
Grazie Tullio per il tuo commento e per tutto il tuo preziosissimo lavoro su King.
L’unica cosa che mi sembrava interessante capire e che non ho capito é la ragione del cambio di traduttore. Non per farmi gli affari di Dobner, ma per capire le dinamiche del mestiere.
Per il resto leggeró King come sempre e valuteró se si tratta di buone storie o meno. Per valutare la traduzione dovrei leggere in originale e non sono in grado di farlo.
Questo articolo è piuttosto datato, ma sto leggendo ora il libro con colpevolissimo ritardo. Premetto che guardo con favore al collettivo Wu Ming 1 dopo aver letto quella sontuosa, bellissima opera che è Q e sto per accingermi a leggere Altai (come al solito in ritardo).
Purtroppo però il risultato della traduzione, aldilà delle polemiche, mi ha lasciato profondamente delusa. Senza elencare le (numerose) stonature, anche solo dalle prime pagine c’è un dialogo a dir poco SURREALE per non dire offensivo tra padre e figlio dove, parlando della madre del ragazzo, quest’ultimo le dà della “puttana” e il padre risponde con un rassegnato “tutte le donne lo sono in parte, è la loro natura.” (!!!?)
Io non sono una traduttrice ma da semplice lettrice e spettatrice televisiva, assicuro che la parola “bitch” vuol dire “stronza” e non “puttana” e viene usata anche nei telefilm per famiglie e ragazzi in America.
Tradurlo come “puttana” è un errore da ragazzini alle prime armi, voglio pensare che Wu Ming 1 abbia affidato la traduzione a qualche ragazzo inesperto perchè è veramente madornale, anche solo per il significato di quello scambio di frasi che diventa irreale e grottesco. Forse era meglio lasciare la traduzione al traduttore storico se questi sono i risultati.
Prima di ergervi a giudici dell’operato altrui e piccarvi di conoscere la lingua inglese (in questo caso slang americano) iniziate a scrivere in italiano corretto – “finora” non vuole l’apostrofo e “aldilà” non si scrive tutto attaccato. Venendo alla traduzione di Bui “puttana” inteso come “bitch” calza alla perfezione e la parola in questione non significa sempre “stronza”, dipende dai contesti. Invito i commentatori della domenica a consultare il Merriam-Webster o qualsiasi altro dizionario di qualità e non Wikipedia o Google. Cordiali saluti.
Sonia grazie per il tuo commento di cui però non abbiamo apprezzato il tono. Quello che volevi dire si poteva esprimere anche senza insultare nessuno. Raffreddiamo gli animi e parliamo serenamente, altri commenti dello stesso tenore verrano censurati.