I giovani amano la tecnologia? Forse non è proprio così vero.
La circolare 18 del ministero dell’Istruzione del 9 febbraio scorso, ha stabilito che, dal prossimo anno, i libri scolastici dovranno essere redatti in forma mista: in parte cartacea e in parte digitale. Come hanno preso questo colpo di spugna i diretti interessati? Un sondaggio promosso da Studenti.it chiedeva ai partecipanti (più di mille ragazzi incontrati on-line e davanti alle scuole) cosa ne pensassero dell’introduzione dei libri di testo digitali al posto dei vecchi libri cartacei. Il 33% considera positivo il risparmio che dovrebbe venire dalla svolta digitale, il 21% è sensibile all’impatto positivo che il digitale avrà sul rispetto dell’ambiente, ma il vero dato interessante è che il restante 46%, contro ogni previsione, si è rivelato tradizionalista e ha dichiarato di preferire i testi cartacei.
«È una svolta epocale che prende tutti un po’ di sorpresa – ha commentato Marta Ferrucci, responsabile di Studenti.it -, le resistenze degli studenti sono probabilmente dovute alla vaghezza della circolare ministeriale e al fatto che in Italia la rete non è gratuita. Inoltre, non va dato per scontato che tutti abbiano in casa un computer o che le scuole italiane siano già adeguatamente dotate delle risorse necessarie per garantire pc e connessioni internet a tutti e in momenti diversi della giornata».