L’idea che i processi creativi si possano semplificare in schemi
e diagrammi è affascinante ed ha tentato molti creativi. Bruno Munari (che si occupava di design, arte e creatività) aveva elaborato uno schema progettuale da applicare al design molto simile a una comune lista delle cose da fare. Molti come lui hanno provato a rappresentare i loro processi creativi anche per poterli comunicare agli altri, in fin dei conti la genesi di ogni opera d’arte (anche quelle che rimangono nelle soffitte a prendere polvere o nei cassetti) è sempre un mistero e i misteri esistono per essere scoperti.
E se si potesse parlare di progettazione anche per la narrativa?
Proviamo a schematizzare il processo che porta da un’idea a un racconto o a un romanzo. Niente di complicato, soltanto una (personale) check list che ognuno potrà integrare con la propria esperienza. Oppure semplicemente stracciare.
- Hai un’idea per una storia che è una bomba? Be’, questo è indiscutibilmente il primo passo.
- Definisce la tua idea nella maniera più semplice possibile, devi riuscire a esprimerla in una frase. Se è troppo complicata semplificala.
- Forse qualcuno ha avuto la tua stessa idea prima di te. Cercala ovunque, in tutti i campi dell’Arte. Non la trovi da nessuna parte? Hai cercato male, riprova e non imbrogliare.
- Leggi. Leggi. Leggi.
- Cosa puoi scrivere che non sia stato già scritto sulla tua idea? Scatena la creatività, è il momento di far vedere quanto vali!
- Sperimenta la scrittura, devi trovare lo stile, la forma migliore. I passi falsi sono occasioni per migliorare. Scrivere e riscrivere è la norma, se pensi di non poter migliorare c’è qualcosa di strano, forse l’Idea che hai scelto non è la TUA idea e non ti permette di dare il 100%.
- Scrivi ogni santo giorno finché la storia non è finita.
- Completata la stesura in una forma decente, falla leggere a qualcuno (più di uno, ma non esagerare) di cui ti fidi (Stephen King – inorridiscano i detrattori del romanzo di genere! – usa un ottimo sistema per scegliere le persone a cui chiedere pareri sui proprio romanzi, dai un’occhiata a On Writing), segnati ogni feedback, soprattutto le critiche.
- Rifletti. Correggi quello che ritieni sia sbagliato otterrai una stesura un po’ più che decente.
- Da qui in poi per migliorare ulteriormente il testo entra in gioco un editor che abbia una comprovata competenza.
Questa, come dicevo prima è la mia personale check list, raccontatemi la vostra. Avete qualche idea per migliorare il mio schema?
4 commenti
Essenzialmente come questa.
Solo che io per portare a termine le mie cose ho bisogno di mille schemini, appunti, schede, scalette e soprattutto mio marito con una metaforica frusta a spronarmi! XD
Dietro una grande donna, c’è sempre un grande uomo! Grazie Vale :D
La mia lista sarebbe la stessa…tranne che per una cosa: scrivere ogni giorno. Questo punto lo renderei “facoltativo”, legandolo all’ispirazione…se non c’è non c’è! :)
Ci sono due scuole di pensiero sulla questione dello scrivere ogni giorno. Chuck Palahniuk suggerisce un interessante trucco per “costringere” alla pratica della scrittura quotidiana: usare un timer. Sì, tipo quelli da cucina per controllare la cottura. Un ora di timer al giorno va passata davanti al foglio bianco, se dopo l’ora non si è scritto niente pazienza, in fin dei conti ci si può permettere di sprecare un ora e andrà meglio il giorno dopo. Secondo Palahniuk questo stratagemma, alla lunga, porta alla sana abitudine di concentrare il proprio sforzo creativo in un preciso momento della giornata (“l’ora del timer”) evitando dispersioni di energie, tempo e ispirazione. Insomma, immagino che si possa dire che in scrittura vale tutto!