Dopo aver conosciuto due dei piú caratteristici quartieri di Istanbul
, riprendiamo il nostro viaggio alla scoperta di altre meraviglie della cittá. Voglio cominciare da alcuni luoghi piú noti e visitati a Istanbul. Quindi rimettiamo in “modalitá fantasia” e cominciamo a viaggiare.
La Cisterna Basilica
Il primo luogo che vorrei fare conoscere è La Cisterna Basilica (Yerebatan Sarnıcı), una delle piú grandi opere mai realizzate dall’imperatore Giustiniano intorno al 532.
Si tratta di un imponente edificio con 336 colonne con capitelli e pietre scolpite, suddivise in 12 file da 28 colonne ciascuna, larga 70 e lunga 140 metri. La cisterna puó contenre circa 80.000 metri cubi d’acqua.
In passato era utilizzata come deposito delle acque di Istanbul durante il periodo bizantino, garantendo anche l’approvvigiomanemento idrico del Palazzo di Topkapı.
Scendendo al di sotto del livello della strada possiamo ammirare un’autentica meraviglia dell’architettura romana, tutta illuminata con luci rosse.
Le colonne hanno stili e forme diverse perchè provenienti da vari templi. Infatti è possibile ammirare colonne scolpite con noduli, occhi e lacrime e a forma di tronco d’albero.
Le piú suggestive e particolari sono quelle poggiate sulle due teste di Medea, una di profilo e l’altra capovolta. Vi è inoltre una colonna con un foro in cui, secondo una leggenda, infilando il pollice, se si riesce a farlo roteare del tutto esprimendo un desiderio, questo si avvera.
Oppure lanciando piccole monetine nell’acqua dove nuotano indisturbati molti pesci.
Le mura di Teodosio (o di Costantinopoli)
Le Mura di Teodosio, o meglio note come Mura di Costantinopoli, sono una monumentale opera architettonica del periodo bizantino, costruite in pietra con lo scopo di proteggere la cittá di Costantinopoli.
Le possenti mura, che circondavano tutta la cittá, furono piú volte fortificate e corroborate fino alla caduta di Costantinopoli nel 1453 ad opera degli Ottomani.
In un primo momento, le mura servivono a difendere Costantinopoli da probabili attacchi sia per mare che per terra. In seguito, l’imperatore Arcadio decise di far costruire una nuova cinta muraria poiché la cittá andava sempre piú espandendosi.
La costruzione delle mura fu affidata all’architetto Flavio Antemio, durante il V secolo, sotto Teodosio II, rendedo la cittá inattaccabile e salvandola dagli attacchi soprattutto di arabi e bulgari.
Le mura, infatti, furono costruite su due linee difensive, con l’aggiunta di un fossato. La cinta muraria interna era alta circa 12 metri e spessa 5. Quella esterna era formata da blocchi di calcare all’esterno, mentre all’interno era composta da malta, calce e mattoni schiacciati.
Vi erano 96 torri a pianta esagonale o ottagonale, alte 20 metri. Ognuna delle 96 torri presentava, in cima, una terrazza, fornite di feritoie per poter mirare indisturbati agli assedianti.
Il muro principale fu costruito molto distante dalla cinta muraria esterna, circa 15-20 metri e la distanza che c’era tra i due punti venne chiamata Peribolas.
Le porte principali, e quelle piú piccole poste alla base della parete interna delle torri, consentivano l’accesso alla cinta di mura esterna.
Durante un terzo attacco da parte degli Ottomani, le mura cedettero, rendendo Costantinopoli invulnerabile e conquistabile, mettendo fine all’Impero romano d’Oriente.
Durante il XIX secolo, gran parte delle mura vennero smantellate per ampliare i confini della cittá, ancora di stampo medievale. Tuttavia, attualmente, una parte delle mura sono visibile, offrendo uno spettacolo davvero unico e particolare. Dal 1980, il governo turco ha cominciato un processo di restauro delle mura.
Torre Galata (Galata Kulesi)
Torre Galata, o Galata Kulesi in turco, è una torre alta circa 67 metri e mura spesse circa 4 metri, e si erige maestosa e fiera nel famoso quartiere di Beyouğlu a pochi passi dalla famosa Istiklal Caddesi (la via dell’Indipendenza) e del Tünel, il tunnel che collega Istiklal a Karaköy, da dove partono i vapur (battelli) per il lato asiatico di Istanbul.
La Torre di Galata fu costruita dai genovesi, nel 1348, durante il periodo fiorente delle Repubbliche Marinare. I genovesi la fecero costruire come parte integrante delle mura cittadine che circondavano la colonia genovese di Galata, appunto.
In un primo momento l’edificio medievale venne chiamato Christea Turris, Torre di Cristo, e rappresentava per i genovesi un eccellente punto di osservazione, per controllare i propri traffici commerciali marittimi del porto e avvistare evenutali nemici.
Dopo un lungo restauro, durato diversi anni, la torre è stata riaperta al pubblico nel 1967 e oggi rappresenta certamente una delle piú spettacolari attrazioni turistiche della cittá. Infatti sia che la si visiti dall’interno o la si guardi da altri punti della cittá, da cui la torre é ben visibile, offre sempre uno spettacolo suggestivo.
Per chi ha la fortuna di poterla visitare dall’interno, offre un panorama mozzafiato della cittá, del Corno d’Oro (Haliç) e dello stretto del Bosforo. Infatti, prendendo uno degli ascensori si arriva al settimo piano della torre e da qui si percorre a piedi gli ultimi due piani, raggiungendo la terrazza panoramica da cui si gode una splendida vista di Istanbul dall’alto.
Sempre all’interno della torre vi sono diversi ristoranti con specialitá tipiche, o il caffè, situati agli ultimi piani, sempre offrendo un panorama incantevole.
La Torre dai tanti volti
Ma la Torre di Galata non è solo un bellissimo luogo da visitare, ma è anche una testimonianza degli eventi storici piú significativi di Istanbul.
In primo luogo i diversi regni che si sono susseguiti hanno contribuito a modificare l’aspetto della torre. Infatti, dopo la sua costruzione, la torre ha subito diverse restauri e ristrutturazioni, sia a causa di fenomeni naturali sia anche per eventi storici.
Da funzione di torre di controllo per i genovesi, diventó prigione sotto l’impero ottomano, dopo la conquista di Istanbul nel 1453.
Nel 1509 ci fu un terribile terremoto che devastó gran parte della cittá, compresa la torre, che fu ristrutturata da parte di uno dei piú importanti architetti dell’epoca: Hayrettin.
Durante il XVI secolo, un famoso studioso, Takıyeddin Efendi, trasformó l’ultimo piano della torre in un osservatorio astronomico, data l’altezza elevata della torre.
Durante il Settecento, quando Istanbul fu teatro di diversi incendi, la torre assunse il ruolo strategico per individuare i focolai e intervenire tempestivamente.
Anche la torre fu vittima di incendi per ben due volte e, durante il secondo incendio, avvenuto nel 1831, il sultano Mahmut decise di far costruire altri due piani alla torre, includendo nel progetto anche il famoso tetto conico che oggi la ricopre.
Sfortunatamente, la torre subí nuovi e pesanti danni durante una violenta tempesta nel 1875, necessitando di nuove ristrutturazioni del tetto che peró cominciarono soltanto nel 1960, quasi un secolo dopo.
Il volo di Hezaefen Ahmet Çelibi
Inoltre, la torre è stata teatro anche di alcuni eventi curiosi, come quello del pilota Hezaefen Ahmet Çelibi che, secondo la leggenda, si lanció dalla torre e, con l’aiuto di ali artificiali, pare che attraversó in volo la cittá, oltrepassando il Bosforo e atterrando nel quartiere di Üsküdar, nella parte asiatica.
Purtroppo, a causa di questo suo gesto, il pilota fu esiliato in Algeria dal sultano Murad IV. Questa, ed altre curiositá, si possono leggere al settimo piano della torre.
Quindi possiamo dire che la Torre di Galata ha cambiato volto molte volte, racchiudendo in se storie ed eventi passati ed importanti ma lasciando, nel cuore e negli occhi di chi la visita, un ricordo indelebile ed affascinante.