Curata da Aldo Grasso e Walter Guadagnini, l’esposizione – realizzata da Camera con Intesa Sanpaolo – presenta alcuni degli episodi cruciali della storia e della cronaca italiane e mondiali in un periodo che va dal 1939, anno in cui Vincenzo Carrese volle chiamare “Publifoto” la sua agenzia – nata a Milano nel 1937 con il nome Keystone -, fino al 1981, anno della scomparsa del fondatore.
Quasi mezzo secolo di eventi raccontati attraverso circa duecento quaranta immagini realizzate dai fotografi di quella che è stata per un lungo periodo l’agenzia fotogiornalistica più importante del paese.
Sono gli anni d’oro del fotogiornalismo e, per evidenziare il legame inscindibile tra le immagini e la stampa del tempo, la mostra è costruita sul modello di una rivista illustrata, attraverso le sezioni dedicate alla politica, alla cronaca, all’estero, al costume, alla società, alla cultura e allo sport.
All’interno di queste sezioni, il focus cade su fatti e personaggi che hanno dato un’impronta decisiva a questi anni, e alle storie che, anche grazie all’abilità dei fotografi, sono divenute parte integrante dell’immaginario collettivo del XX secolo.
Come dichiara Aldo Grasso, massmediologo e co-curatore della mostra: l’enorme patrimonio che ci ha lasciato la Publifoto ci restituisce un mondo ormai consegnato alla storia (1939-1981) ma che pure, grazie a questa esposizione, ritrova una nuova vita e suscita intatte emozioni. Il lavoro del fotografo, infatti, è sempre duplice: da una parte saccheggia ma insieme conserva; denuncia ma insieme consacra.
Per questo ogni raccolta di fotografie è un viaggio avventuroso, è il racconto passionale di questo viaggio animato dal ricordo di imprese mirabolanti, di personaggi, di apparizioni che mantengono nella disposizione l’intatta vivezza, l’emozione sospesa e irripetibile del gesto fissato una volta per sempre.
Tra le numerose vicende riportate alla luce si segnalano, per rilievo storico, mediatico o fotografico, il referendum e la proclamazione della Repubblica Italiana nel 1946, le conseguenze dell’attentato a Togliatti del luglio del 1948, le storie criminali di Rina Fort e del sequestro di Terrazzano, l’alluvione del Polesine, la tragica fine del Grande Torino, il concerto dei Beatles a Milano, la costruzione della rete autostradale italiana, i protagonisti di Cinecittà.Un autentico viaggio nella storia e nella cronaca, attraverso gli scatti – talvolta vintage, talvolta ristampati a partire dai negativi presenti nell’Archivio Publifoto – di autori come lo stesso Carrese, Fedele Toscani, Tino Petrelli, Peppino Giovi, Carlo Ancillotti e di altri collaboratori dell’agenzia, a volte rimasti anonimi.
Nel cuore di un agenzia fotogiornalistica
Alla vita dell’agenzia è dedicata la prima sala della mostra così da immergere subito lo spettatore nel cuore della pratica fotogiornalistica.
In questa sezione saranno anche esposti alcuni oggetti originali dell’Archivio: cassettiere, buste contenenti le fotografie divise per argomento o per nome, raccolte di riviste, tutti oggetti che permettono di comprendere l’organizzazione del lavoro in un’epoca ancora dominata dalla carta, nella quale ancora non esisteva il digitale che oggi permea di sé anche questo lavoro.
La mostra e il suo allestimento sono anche un’occasione per analizzare il rapporto tra fotografia e carta stampata e leggere correttamente la natura stessa di queste fotografie, che nascevano e vivevano con scopi ben precisi, che dettavano non solo regole tecniche, ma anche un’estetica, che ha influito in maniera decisiva sulla percezione popolare del linguaggio fotografico.
Una visione dunque a 360 gradi di un fenomeno che ha inciso sull’idea stessa di comunicazione e di giornalismo nell’Italia del secondo dopoguerra.
Per sottolineare il legame con la realtà odierna dell’Archivio, saranno esposte alcune opere fotografiche realizzate per la mostra dal fotografo Pino Musi, che rappresentano e interpretano ambienti e dettagli dell’Archivio Publifoto nella sua attuale collocazione.
[tw-toggle title=”Info”]
Camera – Centro Italiano per la Fotografia Via delle Rosine 18, Torino
Orari di apertura (Ultimo ingresso, 30 minuti prima della chiusura)
Lunedì 11.00 – 19.00
Martedì Chiuso
Mercoledì 11.00 – 19.00
Giovedì 11.00 – 21.00
Venerdì 11.00 – 19.00
Sabato 11.00 – 19.00
Domenica 11.00 – 19.00
Biglietti Ingresso Intero € 10
Ingresso Ridotto € 6, fino a 26 anni, oltre 70 anni Soci Touring Club Italiano, Amici della Fondazione per l’Architettura, iscritti all’Ordine degli Architetti, iscritti AIACE, iscritti Enjoy, soci Slow Food, soci Centro Congressi Unione Industriale Torino, possessori Card MenoUnoPiuSei. Possessori del biglietto di ingresso di: Gallerie d’Italia (Milano, Napoli, Vicenza), Museo Nazionale del Cinema, MAO, Palazzo Madama, Borgo Medievale, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna, Forte di Bard, MEF – Museo Ettore Fico, FIAF. Ingresso Gratuito Bambini fino a 12 anni Possessori Abbonamento Musei Torino Piemonte, possessori Torino+Piemonte Card, possessori tessera ICOM. Visitatori portatori di handicap e un loro familiare o altro accompagnatore che dimostri la propria appartenenza a servizi di assistenza socio-sanitaria.
Servizio di biglietteria e prevendita a cura di Vivaticket.
[/tw-toggle]