“Milano da bere” è un’espressione che nasce da una campagna pubblicitaria e che definisce alcuni ambienti sociali del capoluogo lombardo durante gli anni 80, periodo in cui era assurta a centro di potere in cui si esercitava l’egemonia del Partito Socialista Italiano del periodo craxista caratterizzato dalla percezione di benessere diffuso, dal rampantismo arrivista e opulento dei ceti sociali emergenti e dall’immagine “alla moda”.
L’epoca della “Milano da bere” non è ben specificata: in genere, il suo inizio si fa risalire al 1981, anno convenzionalmente scelto come la fine degli anni di piombo, e la sua fine al 1992, con lo scoppio dello scandalo Tangentopoli.