Luce verde di Bruxelles agli aiuti alla Grecia, che oggi ha presentato un piano «solido e credibile» per la Ue ma drastico per i cittadini e soprattutto per i lavoratori del settore pubblico che si vedranno tagliare indennità, 13ma e 14ma mensilità e congelare stipendi e pensioni.
Non ci saranno tagli salariali per il settore privato, ma saranno ridotti straordinari e indennità di licenziamento e resa più elastica la possibilità di mandare a casa i lavoratori. Il Paese è chiamato a fare «grandi sacrifici» per «evitare la bancarotta», ha detto oggi il premier greco Giorgio Papandreou, annunciando l’accordo tra governo, Commissione Ue, Bce e Fmi sul programma pluriennale di risanamento dei conti che farà guadagnare ad Atene gli aiuti della zona euro e del Fondo monetario, sotto forma di prestiti bilaterali.
L’ammontare degli aiuti – che per il ministro francese dell’Economia Christine Lagarde sarà tra i 100 e i 120 miliardi di euro su tre anni – sarà annunciato oggi a Bruxelles nella riunione straordinaria dell’Eurogruppo dedicata all’attivazione del meccanismo di aiuti per Atene. Secondo il piano di austerity che ha presentato oggi il ministro delle finanze Giorgio Papaconstantinou, l’Iva sarà aumentata del 2% e arriverà fino al 23%. Saliranno poi del 10% le tasse su carburanti, alcolici e sigarette e aumenteranno anche quelle sui beni di lusso e sulle lotterie. In tutto, il governo prevede di risparmiare 30 miliardi di euro fino al 2012 – oltre i 4,8 miliardi già annunciati per il 2010 – e di ridurre il deficit dall’attuale 14% sotto il 3% del Pil entro il 2014.
Per la Commissione Ue, il piano di rigore che non ha precedenti in Eurolandia è «solido e credibile» e gli aiuti sono «decisivi per la stabilità della zona euro». Perciò il presidente della Commissione, Josè Manuel Barroso, ha chiesto ai ministri di attivare il meccanismo di prestiti, che per Papandreou salveranno il Paese dalla bancarotta. Si tratta, per il ministro delle Finanze greco, della cifra più alta mai concessa ad un Paese, che proteggerà Atene dall’esposizione sui mercati fino al 2012. L’accordo, ha spiegato Papandreou, comporterà «grandi sacrifici» per i greci. «Si tratta di sacrifici duri ma necessari, senza i quali la Grecia farebbe fallimento», e «evitare la bancarotta è la linea rossa» che il governo non vuole oltrepassare, ha aggiunto il premier socialista.
[fonte – La Stampa]