Le librerie ultimamente sono piene di libri di ricette per tutti i gusti, noi vogliamo segnalarvene uno molto particolare – Il gusto della vita – che non troverete in libreria ma liberamente scaricabile da Internet. Si tratta di un libro di ricette pensato per pazienti con difficoltà alimentari e alterazioni del gusto dovute alla patologia oncologica e ai trattamenti ad essa correlati. L’idea e i contenuti di questo libro nascono dalla collaborazione tra alcuni gruppi di clinici torinesi afferenti all’Oncologia Medica del Professor Airoldi e alla Psiconcologia del Professor Torta (Ospedale Molinette) e alla Dietologia del Professor Pezzana (Ospedale San Giovanni Bosco). Affiancati nel lavoro da Slow Food Piemonte e Valle d’Aosta e da un gruppo di chef esperti e sensibili ai temi trattati, con l’aiuto e il sostegno di molti pazienti che hanno supportato i “tecnici” con i loro suggerimenti, quesiti, o anche solo con la loro voglia di condividere un momento particolare e spesso ricco di nuovi significati. Tutti insieme hanno messo la loro competenza a disposizione del progetto condividendone il percorso e la organizzazione.
Il libro è stato pubblicato da Liberodiscrivere edizioni grazie al contributo di Sanofi-Aventis. Antonello Cassan editore di Liberodiscrivere, in relazione all’importanza del documento e alla sua destinazione, rende disponibile la pubblicazione gratuitamente dal sito (www.Liberodiscrivere.it). Il libro è dedicato ai pazienti oncologici in fase terapeutica attiva, che quindi affrontano le aspettative legate alle cure, ma ne subiscono gli effetti collaterali i quali, anche se oggi sempre meglio controllabili, ancora rendono difficile il percorso del trattamento chemio e radioterapico e del periodo post-operatorio in chirurgia oncologica. Con la collaborazione degli chef: Daniele Rota (Ristorante “Antiche sere” – Torino); Franco Giacomino (Ristorante “La Betulla” – S. Bernardino di Trana); Giovanni Grasso, Igor Macchia (Ristorante “La Credenza” – Caselle); Marcello Trentini (Ristorante “Magorabin” – Torino); Simone Ferrero (Ristorante “Sotto la mole” – Torino); Ugo Fontanone (Ristorante “Fra Fiusch” – Revigliasco). Il coordinamento degli chef a cura di Bruno Boveri – Presidente Slow Food Piemonte; Leo Rieser – Fiduciario Condotta Slow Food Torino città.
Nell’introduzione al libro vengono affrontati il legame esistente fra psiche ed alimentazione, con particolare riferimento alle modificazioni che tale rapporto subisce nei pazienti oncologici con difficoltà alimentari legate alla malattia e alle alterazioni del gusto dovute alla terapia. Ognuno degli Chef coinvolti presenta un menu giornaliero con ricette appositamente pensate per pazienti con difficoltà alimentari ed alterazioni del gusto dovuti alla patologia oncologica ed ai trattamenti ad essa correlati. Si tratta di menu gradevoli, bilanciati dal punto di vista energetico, invitanti, facilmente riproducibili anche a domicilio e di costo moderato. A conclusione del lavoro c’è un’appendice curata da Slow Food Piemonte e Valle d’Aosta, alla riscoperta del valore dei singoli alimenti, della territorialità e della stagionalità. Obiettivo primario di tale lavoro è riavvicinare i pazienti oncologici al cibo e ai piaceri della tavola, guidandoli nella riscoperta del gusto e fornendo loro una serie di indicazioni pratiche e spendibili quotidianamente nella scelta degli alimenti, cosicché l’alimentazione, spesso vissuta come un momento critico a causa delle alterazioni del gusto e della difficoltà materiale ad alimentarsi, possa tornare ad essere un momento di piacere e convivialità senza disagio né limitazioni.
Non quindi un manuale di dieta preventiva, di consigli alimentari anti-cancro, argomento di grande interesse e importanza per la prevenzione primaria (nelle persone sane) e secondaria (per chi al termine delle cure oncologiche vuole sfruttare le potenzialità dello stile di vita per prevenire le ricadute di malattia) e per il il quale si rimanda a siti accreditati ed esaustivi (World Cancer Research Fund oppure European food Information Council), ma una guida all’alimentazione nei momenti difficili della terapia attiva e degli effetti collaterali con maggiore impatto sull’alimentazione, attento agli aspetti di terapia, piacevolezza e convivialità.