Molti lettori sono provetti Marco Polo, sono stati (magari solo con la fantasia) in posti incredibili e lontanissimi, e tutto questo grazie ai libri. Chi pensa che tra il mondo reale e quello dei libri ci sia una netta separazione si sbaglia di grosso: molte cose passano da un mondo all’altro e spesso esistono in entrambi.
Per chi volesse approfondire l’argomento, in ambito accademico esiste una disciplina specifica, la Geografia immaginaria, che si occupa di tracciare questi itinerari a metà strada tra realtà e finzione. Per chi invece ha fretta di partire, eccovi qualche suggerimento di viaggio (e anche qualche consiglio di lettura).
Praga capitale del mistero
I sentieri si costruiscono viaggiando, diceva Franz Kafka di Praga, impiegato alle Assicurazioni Generali in piazza di San Venceslao.
Non risulta che Kafka fosse un gran viaggiatore nel senso tradizionale del termine, a parte qualche piccolo spostamento per lavoro (e per amore), non si è mai allontanato troppo da Praga.
Quello che sappiamo per certo di Kafka è che, con i suoi libri, ha tracciato sentieri in territori sconosciuti della fantasia umana. Tra le tante descritte da Kafka, c’è una pista (raccontata ne Il Castello) tutta da esplorare che parte dalla romantica Praga e porta dritto a un villaggio della campagna boema che sorge ai piedi di un enigmatico Castello.
In Romania a caccia di vampiri
Rimanendo nell’Est Europa, c’è un altro itinerario fantastico (in tutti i sensi) che vi consiglio di fare ed è quello descritto nel Dracula di Bram Stoker.
Si parte da Monaco di Baviera rigorosamente in treno e, se possibile, con convogli lenti perché per questo viaggio è meglio non avere fretta.
Le tappe sono: Vienna, Budapest, Klausenburgh in Romania e, per finire, Bistritz in Transilvania. Il signor Stoker sostiene che, nei pressi di Bistritz, ci sia un ricco compratore interessato a un’unità immobiliare a Londra nota come “Carfax”.
Certo, viaggiare in compagnia di un avvocatucolo alle prese con un matrimonio soffocante non è il massimo della vita, forse non incontrerete vampiri (il che può essere un bene o un male, dipende dai punti di vista…), però al vostro arrivo vi attende la parte più affascinanti e sconosciute dell’Unione Europea.
Londra, elementare Watson
Da Bistritz l’itinerario di ritorno descritto in Dracula ci riporta a Londra e nella capitale inglese si deve per forza fare una capatina in una graziosa strada frequentatissima da turisti e curiosi: Baker Street.
Il signor Holmes ha, al numero 221B, il suo studio sia nella dimensione parallela, immaginata da Arthur Conan Doyle e ferma per sempre al XIX secolo, che nella nostra.
A chi non vede altro che la realtà tocca (al civico 234 spacciato per 221B) una ricostruzione un po’ kitsch dello studio dove Holmes e Watson discutevano i loro misteriosi casi, per tutti gli altri c’è un universo da scoprire sopra e sotto Baker Street (suggerimento: date un’occhiata alla stazione della metropolitana).
Il diretto per Hogwarts
Londra è piena di “tracce letterarie” da seguire ben note ai bibliofili più incalliti. Al turista qualsiasi la stazione di King’s Cross sembrerà solo una delle tante stazioni ferroviarie britanniche con muri in mattoni a vista, non è così per chi è stato almeno una volta con la fantasia a Hogwarts in Scozia, e sa che l’espresso per la Scuola di Magia e Stregoneria parte dal binario 9 e ¾.
Fiesta mobile a Parigi
Anche Parigi è una meta imperdibile per chi ama la letteratura, la città è stata raccontata così tante volte che è impossibile distinguere le innumerevoli Parigi vere e immaginarie sovrapposte una sopra l’altra.
Succede una cosa strana in città agli amanti della buona letteratura (se ne è accorto anche Woody Allen), il rischio di perdersi è altissimo.
Le tracce di Hemingway, anche lui a suo tempo viaggiatore appena arrivato in città, portano alla fantastica libreria Shakespeare and Company sulla rive gauche.
L’edificio è retto su montagne di libri accatastati ovunque. Qui s’incontravano Ezra Pound, Francis Scott Fitzgerald, Gertrude Stein, George Antheil, Man Ray, James Joyce e un numero imprecisato di aspiranti scrittori che non ce l’hanno fatta. Insomma, lo dico per gli amanti del genere, questa è di sicuro una libreria infestata di fantasmi.
Delitto e castigo
A Oriente ci attendono guide molto importanti. La Russia dei miliardari e delle follie di oggi è molto diversa da quella raccontata da Dostoevskij nei suoi capolavori.
A San Pietroburgo, e per la precisione al numero 18 della Grazhdanskaja, c’è un monito per chiunque pensi di poter ingannare la propria coscienza. A quell’indirizzo abitava il giovane squattrinato Raskol’nikov, autore impunito di un duplice delitto perfetto.
O meglio, impunito finché lui stesso non ha deciso di vuotare il sacco per amore di una prostituta.
A Mosca, nei pressi del Cremlino dove passò il corteo funebre di Berlioz, le tracce dell’esistenza del Maestro sono ancora ben visibili nonostante la censura sovietica ce l’abbia messa tutta per cancellare il manoscritto di Il Maestro e Margherita.
Chi ha letto Bulgakov sa di cosa sto parlando, agli altri lasciamo i percorsi turistici (forse) un po’ meno affascinanti.
Le due lune di Tokyo
Procedendo verso est si arriva in Giappone, quell’arcipelago popolato da gente tenace ed enigmatica che produce sogni e fantasie a ciclo continuo. Qui possiamo affidarci a due ciceroni d’eccezione: Murakami e Parise.
Chi meglio del signor Murakami può guidarci attraverso il dedalo di strade di una città, Tokyo, a metà strada tra sogno e realtà, presente, passato e futuro. Nel suo romanzo 1Q84 racconta soprattutto il mistero principale che avvolge le isole giapponesi: le persone.
Comprenderle non è semplice, ci tenta anche la nostra seconda guida Goffredo Parise che, ne L’eleganza è frigida, traccia un itinerario antropologico valido ancora oggi e, oggi come ai suoi tempi, insufficiente per svelare il mistero giapponese.
L’orrore cosmico a 300 chilometri da New York
Penultima tappa di questo excursus è la costa Atlantica dell’America del Nord. Providence, nel Rhode Island, forse non potrà vantare lo spettacolo del Golden Gate o lo skyline di Manhattan, ma è ricca di storie e attira come una calamita tutti gli “adoratori” di H. P. Lovecraft.
Qualcuno lo considera uno scrittore di genere dallo scarso talento, qualcun’altro (molti milioni di persone a dire il vero) lo considera la guida più autorevole a quelli che lui stesso avrebbe definito “gli abissi dell’animo umano”.
Al numero 7 di Thomas Street sorge la casa del Fleur-de-Lys con il famoso bassorilievo che potrebbe rappresentare tutto e niente, compreso uno strano mostro marino con tentacoli assai noto ai lettori di Il richiamo di Cthulhu.