Con l’arrivo dell’anno nuovo la piattaforma di Microsoft per il cloud computing, Windows Azure, uscirà dall’attuale fase di testing ed entrerà a far parte dell’offerta commerciale di BigM. Nel corso del mese di gennaio il servizio rimarrà gratuito, come lo è l’attuale Community Technology Preview (CTP), ma a partire dal primo febbraio Microsoft comincerà ad applicare le tariffe annunciate lo scorso luglio.
Tra le prime aziende che introdurranno Windows Azure nel proprio processo produttivo ci sarà Automattic, creatrice della famosa piattaforma di blogging WordPress, la quale affiancherà Azure a strumenti open source come Apache e MySQL. Con quella che molti hanno definito un’abile mossa di marketing, Microsoft ha invitato tra gli oratori della Professional Developer Conference (PDC) anche uno dei papà di WordPress, Matt Mullenweg, il quale ha illustrato i suoi piani per l’integrazione di Azure con i principali software open source.
All’evento di Los Angeles Ray Ozzie ha anche annunciato una technology preview di un nuovo data service, chiamato in codice Dallas, che consentirà ai clienti di Azure di accedere a vari tipi di contenuti pubblici e commerciali. Tra i primi content provider vi saranno NASA, Associated Press, InfoUSA e National Geographics. Dallas farà parte di Pinpoint, una piattaforma fondata su Windows Azure e SQL Azure con la quale le aziende potranno creare negozi e cataloghi online attraverso cui promuovere e vendere i loro prodotti.
Tra i nuovi nomi in codice associati alla piattaforma Azure bisogna annotare Sydney, un sistema basato su IPv6 e IPSec che permette alle aziende di scambiare dati in modo sicuro tra i propri server e le cloud di Azure: in altre parole, le applicazioni locali, ad esempio un database SQL Server, saranno in grado di comunicare con quelle remote. Questo sistema è stato pensato per le che aziende che preferiscono mantenere in locale certe elaborazioni e certi dati, generalmente quelli più sensibili. Il rilascio della prima preview tecnica di Sydney è previsto per l’inizio del prossimo anno.
L’approccio di Microsoft al cloud computing prevede tre pilastri: Windows Azure, la piattaforma dove sono eseguite le applicazioni in remoto; SQL Azure, il database dove sono memorizzati e mantenuti i dati della cloud; e MS.NET Services, l’insieme di servizi web attraverso cui le applicazioni e i servizi locali si collegano e interagiscono con le applicazioni che si trovano nella cloud. Windows Azure è stato concepito per fornire soluzioni di cloud pubbliche, accessibili dalle aziende attraverso il Web. Microsoft fornirà tuttavia ai suoi clienti anche gli strumenti necessari per creare cloud private, che girano cioè sui server interni dell’azienda.
[fonte: Punto Informatico – Alessandro Del Rosso]