Il nuovo governo italiano all’estero non entusiasma. Recenti critiche sono apparse sui giornali di tutta europa (critiche sono arrivate persino dai governi, pensiamo agli screzzi sulla sicurezza con quello spagnolo). Cosi il Financial Times fa un primo impietoso bilancio sul debutto del governo Berlusconi IV. In un editoriale dal titolo ironico e annoiato «Oh no, not again» (Oh no, non un’altra volta) il quotidiano londinese analizza le prime azione del nuovo esecutivo italiano giudicandole personalistiche ed inutili all’economia italiana. Il sottotitolo dell’articolo é eloquente: «una volta di più, Berlusconi si concentra su se stesso e non sull’Italia». Purtroppo non possiamo dargli torto. Anche Medeaonline aveva spronato il cavaliere a cambiare registro (guardare articolo del 17 Aprile 2008), ma l’azione di governo del presidente si é concentrata sui suoi temi classici (sommandosi a quelli tradizionali della politica italiana): scontro con la magistratura, lottizzazione Rai e tutte le altre cose uggiose cui siamo stati, sfortunatamente abituati. Il Financial Times , del resto, è diretto e provocatorio: «Guardare il suo nuovo governo in azione è un po’ come sedersi a rivedere un brutto film». Se è «troppo presto per dare giudizi netti, (…) le ultime dimostrazioni già lasciano prevedere un altro horror show». Perché «una volta di più il premier 71enne impiega gran parte della sua energia politica a proteggersi dalle pubbliche procure d’Italia». Berlusconi «vuole far approvare una legge che sospenderebbe per un anno la maggior parte delle cause con una possibile pena superiore ai dieci anni» e sta «cercando di introdurre una legge che darebbe immunità alle massime autorità dello Stato, lui incluso. (…) Sarebbe di scarso interesse se il signor Berlusconi impiegasse la stessa energia a riformare la pigra economia italiana». Secondo il quotidiano brittanico il cavaliere potrebbe ripetere «i suoi peggiori errori, lasciar crescere fuori controllo i livelli del deficit e del debito», dato che «il governo ha presentato una finanziaria che vedrà salire il debito pubblico dall’1,9% del Pil nel 2007 al 2,5% nel 2008». Il Financial Times conclude l’articolo con una evidente presa di posizione: l’Italia «ha bisogno di un governo serio e responsabile. Berlusconi (…) ha detto che la magistratura lo ha sottoposto a un ’calvario’ senza fine. Ma l’unico “calvario” di questa storia è quello che sopporta l’Italia, che ha bisogno di un cambio di rotta estremo nelle sue sorti economiche e politiche». Insomma il solito film da commedia italiana. Purtroppo non un film d’autore.
Fonte: Corriere della sera (26 giugno 2008)